Vertenza Beko, usa la pensione per aiutare gli operai
Un gesto di grande umanità e solidarietà arriva dalla periferia di Siena, San Rocco a Pilli, dove una pensionata di 80 anni, Ida Bozzi, ha deciso di donare i suoi risparmi ai lavoratori senesi di Beko, impegnati in una difficile vertenza.
La signora Bozzi, con grande semplicità e umiltà, ha dimostrato una straordinaria grandezza d’animo.
Nonostante la sua pensione non sia elevata, ha scelto di fare un sacrificio per dare un segnale di vicinanza e sostegno ai dipendenti della multinazionale turca.
“L’idea mi è venuta vedendo in televisione le tante famiglie disperate”, ha raccontato Ida Bozzi. “Quando una persona perde il lavoro, ne risente non solo economicamente, ma anche a livello di dignità: si sente umiliata, inutile, incapace di reagire. Quindi ho deciso di dare una mano, volevo vedere se era possibile fare qualcosa”.
“SITUAZIONE INSOSTENIBILE”
La signora Bozzi ha spiegato che uno dei dipendenti Beko vive vicino a casa sua e sta soffrendo molto per la situazione. “Sta soffrendo. Me lo ha confidato lui stesso, e anche i suoi genitori mi hanno detto che sta molto male. Lui lavora, mentre gli altri sono in cassa integrazione, e questo pesa su tutti”.
L’APPELLO ALLA CITTÀ
Ida Bozzi non è nuova alle lotte operaie. Già negli anni ’60 e ’70 partecipava attivamente a manifestazioni e proteste in Piazza del Campo. Il suo messaggio alla comunità senese è un invito a farsi sentire e a stare accanto a chi è in difficoltà: “Facciamoci sentire, stiamo accanto a chi è in difficoltà. Sono persone che devono portare il pane a casa. La mia è una pensione modesta, ma faccio ciò che posso”.
LA PETTORINA ‘BEKO IN LOTTA’
Nella busta contenente il dono, la signora Bozzi ha scritto un messaggio semplice ma significativo: “Per lottare con i lavoratori della Beko”.
Il contributo è stato ricevuto da Massimo Martini, segretario Uil Uilm Siena, e Stefano Borgogni, della rappresentanza sindacale della Fiom Cgil nell’azienda, che le hanno donato la pettorina ‘simbolica’ con la scritta ‘Beko in lotta’ e ‘299 motivi per resistere’.
Beko: in 250 col sindaco al corteo protesta
Duecentocinquanta persone in corteo in centro a Siena nel nuovo corteo organizzato da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil per protestare contro la scelta di Beko Europe di cessare la produzione nello stabilimento della città dove sono occupati 299 lavoratori.
La mobilitazione è partita da piazza Salimbeni per concludersi con un comizio davanti alla prefettura in piazza del Duomo, con i lavoratori seduti sulla scalinata della cattedrale.
Presenti anche il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio. In corteo anche i segretari generali Cgil-Cisl-Uil Toscana Rossano Rossi, Silvia Russo e Paolo Fantappiè ed i segretari delle sigle locali di categoria.
I lavoratori stanno manifestando indossando le pettorine ‘Beko in lotta’ e ‘299 motivi per resistere’. Alla testa del corteo lo striscione con scritto ‘Rsu Beko Europe Siena in lotta’.
Beko sponsor Giubileo: scoppia la polemica
Con una lettera all’Arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza episcopale della Toscana, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli si appella al Papa affinché intervenga nei confronti della società turca Beko Europe, multinazionale degli elettrodomestici (con i marchi Ariston, Ignis, Indesit, Hotpoint, Whirpool, Grundig e altri) che nei mesi scorsi ha annunciato un piano che prevede quasi 2000 esuberi e che nello stabilimento di Siena mette a rischio trecento lavoratori.
“Eminenza reverendissima – scrive Rosignoli al Cardinale Lojudice – Le scrivo nell’auspicio che io possa Suo tramite raggiungere il Santo Padre per richiamare l’attenzione a una questione di grande importanza per il nostro territorio senese ma non solo. Avendo appreso dal sito del Giubileo che Beko Europe è tra le aziende ‘supporter’ dell’Anno Santo mi rivolgo a Lei, che ha già avuto modo di incontrare e solidarizzare con i lavoratori, per far arrivare la voce di questo territorio fino in Vaticano: può Papa Francesco, il cui nome stesso si richiama agli ultimi, accettare di avere come sponsor una società che ha annunciato la chiusura dello stabilimento senese e altre fabbriche in Italia con i conseguenti esuberi dichiarati di 1935 addetti a livello nazionale di cui 299 a Siena? Faccia sentire la voce dei lavoratori e delle loro famiglie e porti a Roma il grido di speranza per far intervenire il Santo Padre con la multinazionale”.
Beko, il cardinale Lojudice: “Ne parlerò al Papa”
Sulla vicenda sponsorizzazione Giubileo da parte della Beko Europa, si attivato anche Sua Ecc. il Carinale Lojudice.
“Non conosco le dinamiche che hanno portato a questo accordo, ma certamente sarà mia cura portare la vicenda all’attenzione del Santo Padre e di Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione a cui è stata affidata l’organizzazione del Giubileo”.
È quanto dichiara il cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcini, Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e presidente della Conferenza Episcopale Toscana, in merito alla lettera ricevuta dalla consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli, in cui si appella al Papa affinché intervenga nei confronti della società turca Beko Europe che risulta tra le aziende ‘supporter’ del Giubileo 2025.
“Da subito abbiamo voluto essere accanto e solidali con i lavoratori della Beko accompagnandoli da Papa Francesco, che ha espresso la sua vicinanza anche all’Angelus. Ora faremo quanto in nostra possibilità per chiarire la vicenda”.